Lavoro teatrale su e attraverso confini linguistici e geografici -Parte 4

12. Mai 2018

Diario giornaliero con relativi contenuti [Parte 4] - dal punto di vista di un attore.
Un testo di Andrea Posca.

Prima di tutto, credo di dover dire che le prove teatrali, sono una fase di lavoro che richiede tanta concentrazione perché sostenere delle prove teatrali, significa costruire e costruire quello che si vede durante uno spettacolo è molto complesso; anche se sembra tutto bello e armonioso.

Durante le prove ci sono stati molti sbagli e ripensamenti. Questo perché sono state prima di tutto un'occasione di lavoro, prima conoscitivo, poi creativo. Normalmente i registi si arrabbiano spesso con gli attori e devono urlare per mantenere la disciplina e normalmente gli attori si arrabbiano con il regista, perché non si sentono compresi.
Io mi sono arrabbiato solo e molto sempre con me stesso, perché al termine di un e-tude ho sempre pensato che sarei potuto essere più attorialmente produttivo e dare quel centimetro in più al progetto per trasformarlo da bello in eccezionale.
Un centimetro … è piccolo e fragile, ma è una delle tante cose al mondo che vale la pena di avere. Come ci ricordava all’infinito Jorge Luis Borges : l grandi esseri umani sono quelli che migliorano un qualcosa senza accorgersene, con i loro piccoli contributi.

Come a volte succede, per cause di forza maggiore la squadra di attori non è stata al completo e quindi ho avuto a metà, una visione d'insieme. A volte sono anche capitati dialoghi con se stessi in stile Rom-etta e Giuli-eo.
Sono convinto che la forza, che nasce dalla preparazione, dall’allenamento e dalla fatica collettiva, sia una garanzia di rendimento che mi ricorda come il valore delle cose si manifesti anche con la loro assenza. Ovviamente esistono anche lati positivi, come tutti gli scherzi e la complicità che si sono create durante le prove il cui aspetto produttivo, resta molto positivo.
Gli elementi forniti alla regia sono stati molti, perché in fase d’improvvisazione io mi muovevo e mi esprimevo in base agli impulsi che il cervello ha ricevuto. Le immagini che si sviluppavano venivano sollecitate da suoni o visioni che altri producevano non solo in termini fisici (una camminata, un urto etc) ma anche in termini linguistici.

Una lingua emette un tipo di suono e quel suono suscita delle immagini, che possono a loro volta suscitare molte reazioni, verbali o fisiche. Se due attori parlano due lingue diverse, l’essere frainteso può diventare un problema solo fittizio, visto che lo stesso si risolve da solo nel momento in cui va a generare un effetto comico.